Il
tema di questo incontro rimanda direttamente al Salmo 136 dove, per ben
26 volte, viene ripetuta la frase: “perché eterna è la sua
misericordia” (kî le’ôlam hasdô) . Questo ritornello sembra
sintetizzare il modo di agire di Dio verso gli uomini. Questo suo
intervenire spezza il cerchio nel quale gli uomini sembrano relegati
alla semplice ed esclusiva relazione fra loro. Lo sguardo e l’agire di
Dio ridonano respiro e possibilità di storia nuova di salvezza. Il
Salmo 136 presenta il termine misericordia come attributo divino che
sta alla base di tutta l’opera salvifica. La misericordia, in quanto
attributo divino, è trascendente, ma la sua natura è quella di
comunicarsi, attraverso le opere di Dio, con l’uomo. Così, tutto ciò
che esiste e avviene è teofania di questa misericordia che ha il senso
ultimo nell’essere umano. L’elenco delle azioni di Dio è sobrio ed
essenziale. Nel
Salmo 136 sono menzionati tre articoli di fede, attraverso una trama di
reminiscenze bibliche: la creazione (Sal 136, 4-9); la liberazione
nell’esodo e nel deserto (Sal 136, 10-20); il dono della terra promessa
(Sal 136, 21-22).
1.“Perché eterna è la sua misericordia” (Sal 136)
Al
centro dell’antifona del Salmo 136 “perché eterna è la sua
misericordia”, risuona la parola misericordia che in realtà, è una
traduzione legittima, ma limitata, del vocabolo originario ebraico
hesed. Questo, infatti, fa parte del linguaggio usato nella Bibbia per
esprimere l’alleanza che intercorre tra il Signore e il suo popolo. Il
termine cerca di definire gli atteggiamenti che si stabiliscono
all’interno di questa relazione: la grazia, la bontà, la tenerezza, la
premura, la costanza, la fedeltà, la lealtà, la benevolenza, l’amore ed
evidentemente la misericordia di Dio, sono tutte richiamate da questo
vocabolo e diventano il fondamento della lode e della gioia.
Misericordia e amore sono rivolte a persone e sono percepite da
persone, anche se in senso analogico si prova compassione per un
animale e si tratta con benevolenza una pianta.
2. La misericordia di Dio nel creato
Il primo segno
visibile della misericordia divina è da cercare nel creato (Sal 136,
4-9). La creazione è il primo atto d’amore di Dio, la misericordia
fondante per così dire, nel senso che tutto scaturisce da questa fonte
di vita che è Dio stesso, come dal grembo di una madre. La creazione è
la prima delle meraviglie divine (Sal 136, 4). Il mondo creato non è un
semplice scenario nel quale si inserisce l'agire salvifico di Dio, ma è
l'inizio stesso di quell'agire meraviglioso di salvezza. Con la
creazione, Dio si manifesta in tutta la sua bontà e bellezza, si
compromette con la sua vita, rivelando una volontà di bene da cui
scaturisce ogni altro agire di salvezza.
3. La misericordia del Creatore nella storia
La
lode del Salmo continua sul piano storico (Sal 136, 10-25). Si passa
agli avvenimenti dell’esodo, alla conquista della terra e allo stato
attuale in cui Dio “dà il cibo ad ogni vivente” (Sal 136, 25) sempre
intercalando con il ritornello “perché eterna è la sua misericordia”.
Dio è il Dio che cammina con il suo popolo e lo accompagna nella sua
storia.
4. Misericordia di Dio e impegno dell’uomo
La
misericordia di Dio manifesta la sua verità nel condurre l’uomo alla
giustizia, al vivere con rettitudine, secondo la sua dignità. Questo
impegno è rivelazione di Dio all’uomo. In questo modo l’essere umano
apprende Dio nella sua verità aprendosi al tempo stesso alla percezione
della propria dignità. La manifestazione di Dio divenne la base della
relazione del popolo eletto verso il proprio Creatore. Misericordia non
è solo espressione della sovranità e della libertà, ma anche della
fedeltà di Dio. A Lui possiamo affidarci in ogni situazione storica.
Prof. Gabriel Witaszek, C.Ss.R.